Crisi immobiliare 2022: è davvero così?
La parola crisi è purtroppo inflazionata in ogni ambito. Quando si parla di crisi immobiliare nel 2022, c’è davvero da crederci? Ecco cosa è importante valutare.
La parola crisi è associabile a qualsiasi ambito, spesso a sproposito. Quando si parla di crisi immobiliare, poi, i media tendono a usarla senza conoscere la reale situazione, giusto per un po’ di audience in più.
Vediamo allora se è davvero il caso di parlare di crisi per oggi e per l’immediato futuro o meno.

Cito nel titolo il nome di un vecchio album dei Supertramp per focalizzare l’attenzione su come si comportano enti istituzionali come l’Istat o giornali specializzati come Il Sole 24 ore: in base a pochi dati, magari faziosi, il giornalista instilla nel lettore un senso di rassegnazione comunicandogli che l’anno che arriva porterà purtroppo ad un calo di transazioni immobiliari. Crisi? Beh, è una parola che riassume un concetto ben più grave di quello che è il reale andamento del mercato, ma è di certo molto più d’effetto di un semplice “calo delle compravendite”, no?
Per questo, durante il periodo della pandemia, non solo i media hanno erroneamente parlato di crisi e non di calo, ma si è al contrario visto un aumento dei prezzi ed un’impennata delle vendite nel 2021 in tutta Italia, con grande sorpresa anche delle agenzie immobiliari.

In un mio video di un po’ di tempo fa ho provato a definire a cosa ci si riferisce con il termine crisi immobiliare. Nell’insieme dei fattori che contribuiscono a delineare una fase di crisi c’è sempre una correlazione tra di essi che porta ad una dipendenza dell’uno rispetto all’altro. Così, ad esempio, se c’è carenza di immobili in vendita rispetto alla richiesta, si verificherà necessariamente un aumento dei prezzi di vendita.
Come valutare se si è in un periodo di crisi

C’è poco da preoccuparsi quando in giro viene detto che c’è o ci sarà a breve una crisi immobiliare. Se così fosse non si venderebbero più case ed il fenomeno sarebbe così evidente che non ci sarebbe bisogno di darne notizia.
Non è praticamente possibile generalizzare sul fatto che si sta vivendo un periodo di crisi perché l’ambito immobiliare è un mondo vasto e in evoluzione, per cui magari un aspetto può andare peggio di un altro ma non ci sarà mai il cataclisma totale di cui si sente spesso dire.

Se pure si registra una difficoltà, ad esempio, nella vendita di case perché non si erogano abbastanza mutui, l’altra faccia della medaglia sarà che probabilmente aumenterà il numero degli affitti. Il sistema immobiliare, quindi, si adatta naturalmente al mutamento degli eventi e, in qualche modo, riesce sempre a rimanere a galla.
Crisi immobiliare prime case: il fattore determinante
Se pure si registra una difficoltà, ad esempio, nella vendita di case perché non si erogano abbastanza mutui, l’altra faccia della medaglia sarà che probabilmente aumenterà il numero degli affitti. Il sistema immobiliare, quindi, si adatta naturalmente al mutamento degli eventi e, in qualche modo, riesce sempre a rimanere a galla.
La parola crisi è purtroppo inflazionata in ogni ambito. Quando si parla di crisi immobiliare nel 2022, c’è davvero da crederci? Ecco cosa è importante valutare.

Attualmente, rispetto a un paio di anni fa, a causa dei tassi messi a disposizione dalle banche, a parità di costo dell’immobile, la liquidità garantita è minore. Ciò significa che l’acquirente dovrà decidere tra immettere più capitale prima di ottenere il mutuo, chiedere al venditore di abbassare il prezzo o scegliere una casa che costa di meno. La preferenza data ad una di queste tre prospettive da parte di più transazioni condurrà, nel corso dei mesi successivi, alla definizione dell’andamento del mercato immobiliare. In conclusione, quindi, non può esistere una vera e propria crisi immobiliare delle prime case, neanche durante un periodo storicamente complesso come questo, quanto più che altro una diversa distribuzione dei mutui.